Martedì notte è andato in onda il finale di stagione, cari chicagotti e diciamo che il tutto si è sbrigato negli ultimi minuti che mi hanno ricordato Armageddon. Ma come siamo arrivati fino a qui? Gli ultimi episodi, escluso il season finale, sono stati un colpo, al cuore soprattutto l’episodio numero 20 è probabilmente quello più triste nel quale salutiamo definitivamente il personaggio di Anna e un pezzo di Severide. Chicago Fire ci ha abituati a tante perdite nell’arco di cinque stagioni, dovremmo esser riusciti a farci il callo a perdere dei personaggi ma ogni volta è come un colpo al cuore e mi capita sempre più frequentemente di ricordarmi che questo è un drama ma alle volte mi piacerebbe vedere anche qualche lieto fine per alleggerire il tutto. Fin troppo spesso Chicago Fire rispecchia la quotidianità che viviamo tutti, in ogni parte del globo, e alle volte sarebbe bello anche avere un lieto fine ma questo non ci è ancora concesso. Severide è più fragile che mai, aveva trovato un suo equilibrio e dopo tanto tempo li abbiamo visto finalmente felice, questa perdita dove porterà il nostro tenente? La morte di Shay era stata un brutto colpo ma quella di Anna lo è ancora di più e temo per la sua salute mentale, nonostante accanto a lui ci sono i colleghi, gli amici a sostenerlo. Nell’episodio successivo Kelly è visibilmente provato, il vuoto e il silenzio della casa sono assordanti e anche il lavoro inizialmente è pesante. Pesante perché tutti gli vogliono stare vicino, tutti vogliono aiutarlo ma il suo atteggiamento rabbioso non solo si riversa tra le persone più vicine a lui ma soprattutto sul nuovo arrivato Kendall, con il quale però – alla fine e senza dire niente – riesce a sentirsi meno solo. Taylor Kinney, ancora una volta, riesce a emozionarci in modo impeccabile!
Un altro personaggio che è allergico alle gioie è Joe Cruz, dopo aver sbattuto fuori dal locale in cui lavora un uomo visibilmente ubriaco, deve affrontare la sospensione, senza stipendio, di sessanta giorni dal lavoro. Purtroppo in questo episodio mi son trovata a dover dare ragione a Cruz per quanto riguardo Mouch, il quale non è riuscito a evitare al collega la temuta sospensione. Mouch lo amiamo così com’è, mi dispiace doverlo vedere così on difficoltà soprattutto nelle cose in cui ha sempre brillato.. non voglio nemmeno pensare che possa essere lui a doverci lasciare.
In difficoltà, ultimamente, vedo anche Casey il quale deve affrontare ostacoli su ostacoli nella sua vita da consigliere, eppure non si può non amarlo per la sua lealtà, la sua integrità che lo rende così unico e speciale. Un uomo tutto d’un pezzo, non ci sono dubbi, un uomo al quale i suoi elettori possono contare nel momento del bisogno, un vigile del fuoco prima di tutto che farebbe qualsiasi cosa per i suoi colleghi e amici.
Il season finale di questa stagione è tutta un’altra storia. Riparte esattamente 60 giorni dopo la sospensione di Cruz, il quale torna a lavoro un po’ arrabbiato con il mondo intero. La rabbia è plausibile, non può permettersi di pagare il college a Leon ma giustificabile al 50% e a pagarne le conseguenze è proprio colui che non è riuscito ad aiutarlo, il nostro Mouch. L’incapacità di uscire vittorioso con la causa di Cruz lo ha buttato talmente giù che ha deciso di andare in pensione, riusciamo a immaginare la caserma 51 senza di lui seduto a fare i cruciverba seduto nel divano? Io no, anche perché l’epilogo dell’episodio fa capire ben altro per il nostro rosso baffuto.
Quello che mi ha lasciata sgomenta è stato soprattutto il fatto che dentro l’edificio ci siano sei elementi della 51 e la situazione non è delle migliori: sono intrappolati dentro, senza via d’uscita e con le fiamme che incombono. “You are my miracle” continua a ripetere Casey a Gabbie, “Mouch I’m sorry” parole disperate che escono dalla bocca di Cruz perché sì, Randy non può andarsene così. E dovremo aspettare mesi prima di sapere cosa accadrà, e ci sentiamo come Gabbie che guarda davanti all’edificio in fiamme, noi nella stessa posizione e con le lacrime negli occhi che guardiamo lo schermo inermi. Il #maiunagioia di Dick Wolf colpisce ancora, colpendo più forte che mai il nostro cuore il quale, dopo questa stagione, si merita un po’ di riposo dai drama.. non credete anche voi?
Chi non vediamo mai negli episodi sono i genitori dei protagonisti, a parte i genitori di Gabriela i quali li abbiamo conosciuti a inizio stagione per poi non vederli più. Il padre di Gabbie fa il suo ritorno sullo schermo in un momento difficile per lui, dopo il divorzio infatti ha perso tutto ed è in un vicolo cieco dal quale è difficile uscire. Il suo salvagente è proprio la figlia e il season finale ci fa vedere come il padre abbia messo radici a casa Casey-Dawson creando non pochi problemi alla coppia; da un alto capisco anche Matt e il suo spazientirsi, non riesco a fargliene una colpa, dall’altro cerco di capire anche Gabbie che vuole aiutare il padre. Ma la situazione è talmente critica che poteva finire bene? Certo che no.
“Gabby, you know how much you mean to me, right? You’re the best thing to ever happen to me. Gabby, I want you to remember us happy, together, holding each other. You were my miracle, Gabby. You were my miracle. I love you.”
Insomma questa stagione ci lascia con l’amaro in bocca, con la quasi certezza di non rivedere la prossima stagione Mouch e con il magone in gola che anche qualcun altro possa subire delle lesioni. Situazione molto plausibile per Matt il quale, togliendosi la maschera, potrebbe andare incontro a una grave intossicazione da inalazione di fumi… Non voglio pensare al peggio sinceramente, lo stesso vale per Severide e Kanell che si trovano anche loro intrappolati dentro l’edificio. Per il momento è tutto cari chicagotti, grazie per aver seguito con noi la serie, vi auguro di passare una bella estate e alla prossima stagione!